BRAND NEW GALLERY
presenta
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NY: New Perspectives
in collaborazione con Linda Yablonsky
in collaborazione con Linda Yablonsky
22 settembre-29 ottobre 2011
Opening: 22 settembre, 18.00-21.00
Opening: 22 settembre, 18.00-21.00
Ellen Altfest, Anna Betbeze, Joe Bradley, Anne Collier, Rosson Crow, Roe Ethridge, Teresita Fernandez, Jason Gringler, Tamar Halpern, Adam Helms, Josh Kolbo, Josephine Meckseper, Sam Moyer, Angel Otero, Janaina Tschape, Sara VanDerBeek, Lisa Yuskavage.
Brand New Gallery è lieta di presentare NY: New Perspectives, una mostra in collaborazione con Linda Yablonsky.
Yablonsky è una giornalista e critica d’arte, vive e lavora a New York, dove collabora regolarmente per T: The New York Times Style Magazine, Artforum.com, Artnet e The Art Newspaper, W magazine, Interview magazines e altre pubblicazioni. Ha scritto testi per cataloghi di mostre di alcuni artisti tra cui Anish Kapoor, Pipilotti Rist, Jeff Koons, Richard Phillips, Mark Morrisroe, Haroon Mirza, Pat Steir e Keith Sonnier, solo per citarne alcuni. Linda Yablonsky è anche autrice di The Story of Junk: A Novel (pubblicato in Italia col il titolo Tutto Quel Buio), ed è membro della facoltà universitaria e post-universitaria della New York's School of Visual Arts.
La mostra offre un’introduzione ad alcuni dei più interessanti artisti delle ultime generazioni che vivono e lavorano a New York, esplorando le ultime tendenze della scena artistica di questa città.New York è stata il centro del mondo dell’arte contemporanea per oltre cinquant’anni e nonostante oggi, grazie alla globalizzazione, si siano sviluppate ed abbiano ottenuto riconoscimento altre città come Berlino o Los Angeles, New York riesce ancora ad attrarre e a rimanere uno dei più importanti e dinamici punti d’incontro del panorama artistico internazionale. Traendo ispirazione dal vivere in uno dei centri culturali più creativi ed eterogenei del mondo, in una città che si reinventa costantemente, gli artisti selezionati spaziano attraverso un’ampia varietà di processi e pratiche artistiche: usando media diversi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, esplorano ed analizzano i problemi estetici, culturali e sociologici del nostro tempo.Questa mostra sottolinea l’eterogeneità dei linguaggi usati dagli artisti selezionati: dall’uso di materiali tradizionali come l’olio o acrilico su tela nelle opere di Lisa Yuskavage, Ellen Altfest, Rosson Crow, Joe Bradley, Angel Otero si passa ad un nuovo livello di pittura realizzata con media non convenzionali come i tappeti di lana corrosi da acidi di Anna Betbeze, il plexiglass e vetri rotti montati su telaio di Jason Gringler, la grafite naturale nell’opera di Teresita Fernandez, o l’inchiostro e la candeggina nelle tele di Sam Moyer. Una sezione della mostra è dedicata al medium fotografico, analogico e digitale, o video nelle opere di Anne Collier, Roe Ethridge, Adam Helms, Josephine Meckseper, Tamar Halpern, Josh Kolbo, Janaina Tschape e Sara VanDerBeek.
Brand New Gallery è lieta di presentare NY: New Perspectives, una mostra in collaborazione con Linda Yablonsky.
Yablonsky è una giornalista e critica d’arte, vive e lavora a New York, dove collabora regolarmente per T: The New York Times Style Magazine, Artforum.com, Artnet e The Art Newspaper, W magazine, Interview magazines e altre pubblicazioni. Ha scritto testi per cataloghi di mostre di alcuni artisti tra cui Anish Kapoor, Pipilotti Rist, Jeff Koons, Richard Phillips, Mark Morrisroe, Haroon Mirza, Pat Steir e Keith Sonnier, solo per citarne alcuni. Linda Yablonsky è anche autrice di The Story of Junk: A Novel (pubblicato in Italia col il titolo Tutto Quel Buio), ed è membro della facoltà universitaria e post-universitaria della New York's School of Visual Arts.
La mostra offre un’introduzione ad alcuni dei più interessanti artisti delle ultime generazioni che vivono e lavorano a New York, esplorando le ultime tendenze della scena artistica di questa città.New York è stata il centro del mondo dell’arte contemporanea per oltre cinquant’anni e nonostante oggi, grazie alla globalizzazione, si siano sviluppate ed abbiano ottenuto riconoscimento altre città come Berlino o Los Angeles, New York riesce ancora ad attrarre e a rimanere uno dei più importanti e dinamici punti d’incontro del panorama artistico internazionale. Traendo ispirazione dal vivere in uno dei centri culturali più creativi ed eterogenei del mondo, in una città che si reinventa costantemente, gli artisti selezionati spaziano attraverso un’ampia varietà di processi e pratiche artistiche: usando media diversi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, esplorano ed analizzano i problemi estetici, culturali e sociologici del nostro tempo.Questa mostra sottolinea l’eterogeneità dei linguaggi usati dagli artisti selezionati: dall’uso di materiali tradizionali come l’olio o acrilico su tela nelle opere di Lisa Yuskavage, Ellen Altfest, Rosson Crow, Joe Bradley, Angel Otero si passa ad un nuovo livello di pittura realizzata con media non convenzionali come i tappeti di lana corrosi da acidi di Anna Betbeze, il plexiglass e vetri rotti montati su telaio di Jason Gringler, la grafite naturale nell’opera di Teresita Fernandez, o l’inchiostro e la candeggina nelle tele di Sam Moyer. Una sezione della mostra è dedicata al medium fotografico, analogico e digitale, o video nelle opere di Anne Collier, Roe Ethridge, Adam Helms, Josephine Meckseper, Tamar Halpern, Josh Kolbo, Janaina Tschape e Sara VanDerBeek.
Rosson Crow Dining Hall at Ravenna Plantation, 2011 Acrilico e olio su tela, cm 243,8 x 274,3 Courtesy of the artist e Honor Fraser Gallery, Los Angeles |
Janaina Tschape Lacrimacorpus, 2004 Installazione video ad un canale, durata 3 min 36 sec Courtesy of the artist |
JULIANA ROMANO
Dark before the bright exit
Dark before the bright exit
22 settembre-29 ottobre 2011
Opening: 22 settembre, 18.00-21.00
Opening: 22 settembre, 18.00-21.00
Brand New Gallery è lieta di presentare Dark before the bright exit, prima personale europea dell’artista americana Juliana Romano (classe 1982).
Tratto da un verso della poesia “Orphes. Eurydice. Hermes” (1904) di Rainer Maria Rilke, il titolo richiama alla memoria la storia di Orfeo e Euridice che Juliana Romano paragona alla pratica artistica. Come Orfeo, l’artista non deve mai voltarsi indietro né analizzare ogni singolo movimento ma seguire il proprio istinto.
I dipinti di Romano esplorano momenti di introspezione, in sospeso tra realtà e immaginazione. I soggetti ritratti, basati su personaggi tratti da film, romanzi o dipinti antichi, sono decontestualizzati, non viene dato allo spettatore alcun accesso ad una narrativa concreta. Immersi in un’atmosfera profondamente personale che intensifica lo stato melanconico, le giovani donne ritratte sembrano appartenere ad un universo evanescente dove la complessità e l’intensità dello stato emotivo vengono amplificate dalla ricchezza cromatica e dalla tensione formale del dipinto. Le figure sono poste in spazi che sembrano familiari e specifici ma che allo stesso tempo appaiono vaghi e distanti. Attraverso il processo pittorico l’artista si avvicina empaticamente all’identità dei soggetti, catturandone lo spirito, la sfuggevole bellezza ed investigando il loro bisogno di una sicurezza emotiva.In questa nuova serie di opere questo immaginario viene usato per esplorare più profondamente i processi pittorici. Interessata alla fragilità del realismo, a come pochi segni possano costruire un’immagine scaturita dalla semplice materia pittorica, Juliana Romano crea un equilibrio sfuggevole di reale e astratto in totale sintonia con il romanticismo dell’opera.
Tratto da un verso della poesia “Orphes. Eurydice. Hermes” (1904) di Rainer Maria Rilke, il titolo richiama alla memoria la storia di Orfeo e Euridice che Juliana Romano paragona alla pratica artistica. Come Orfeo, l’artista non deve mai voltarsi indietro né analizzare ogni singolo movimento ma seguire il proprio istinto.
I dipinti di Romano esplorano momenti di introspezione, in sospeso tra realtà e immaginazione. I soggetti ritratti, basati su personaggi tratti da film, romanzi o dipinti antichi, sono decontestualizzati, non viene dato allo spettatore alcun accesso ad una narrativa concreta. Immersi in un’atmosfera profondamente personale che intensifica lo stato melanconico, le giovani donne ritratte sembrano appartenere ad un universo evanescente dove la complessità e l’intensità dello stato emotivo vengono amplificate dalla ricchezza cromatica e dalla tensione formale del dipinto. Le figure sono poste in spazi che sembrano familiari e specifici ma che allo stesso tempo appaiono vaghi e distanti. Attraverso il processo pittorico l’artista si avvicina empaticamente all’identità dei soggetti, catturandone lo spirito, la sfuggevole bellezza ed investigando il loro bisogno di una sicurezza emotiva.In questa nuova serie di opere questo immaginario viene usato per esplorare più profondamente i processi pittorici. Interessata alla fragilità del realismo, a come pochi segni possano costruire un’immagine scaturita dalla semplice materia pittorica, Juliana Romano crea un equilibrio sfuggevole di reale e astratto in totale sintonia con il romanticismo dell’opera.
Girl lying on her back and turning her head, 2011 Olio su tavola, cm 35x27,5 Courtesy of the artist and Brand New Gallery, Milano |
Brand New Gallery
via Farini, 32 20159 Milano
t. +39.02.89.05.30.83
da martedì a sabato
11.00-13.00; 14.30-19.00
Ufficio stampa
Lucia Crespi
via Francesco Brioschi 21, 20136 Milano
t. +39.02 89415532 - 02 89401645