venerdì 23 aprile 2010

INGO MAURER. "Hoi polloi – This, that and the others "@Spazio Krizia


"Hoi polloi – This, that and the others", questo è il titolo dell'evento "fuori salone" dedicato ad Ingo Maurer ed ospitato - come da tradizione ormai - nello Spazio Krizia.

"Woonderlux", la sua ultima creazione, rende omaggio alla tradizione della lampadina: a prima vista sembra una classica lampadina a incandescenza ma, a una più attenta osservazione, si nota che in realtà la sorgente luminosa è un LED, nascosta nel bulbo di vetro che in realtà è vuoto! Così Woonderlux emana una luce misteriosa.
Disponibile a 12 e 24 volt, è allo studio una versione ad alto voltaggio, per poterla installare su un normale portalampada E27, senza trasformatore.

D+Arch, nella serata d'inaugurazione, ha scambiato due chiacchere con l'"artista-designer".

D+Arch: Cosa consiglia ai giovani designer sconosciuti?
I.M.: Siate inusuali, abbiate il coraggio di osare e votate in modo significativo!
D+Arch: Ogni anno non manca all'appuntamento con la settimana milanese, porta sempre una sua novità nello Spazio Krizia. Perche qui?
I.M.: Perchè Krizia è un'amica e mi mette a disposizione il suo spazio, c'è da sempre una profonda e reciproca stima, qui mi sento in una dimensione più familiare!
D+Arch: Cosa pensa della crisi economica italiana?
I.M.: l'Italia non è un paese difficile perché qui c'è mercato!
D+Arch: Cosa pensa della Milan Design Week abituato a fiere più internazionali come Francoforte e New York?
I.M.: Milano è importante tanto quanto Francoforte e New York!


Photos © D+Arch_Spazio Krizia, opening 14-04-2010.


"Hoi Polloi" is the name of Ingo Maurer's exhibition during the 2010 Milan design week.
As every year Spazio Krizia hosted the most recent works of this famous German designer whose creative process can be well represented by his slogan:
"New Days, New Lights, New Thinking".

WonderluLux is a low-voltage Led bulb. At first glance it looks like a like a classic incandescent lamp, but the fine glass bulb is empty: the LED light source is hidden inside the socket.
Woonderlux can be made in various versions, for 12 or 24 volts. A high-voltage version is currently in the planning phase. In that case the bulb will be screwed into a traditional E27 socket, without requiring a transformer.
All Ingo Maurer career is related with a light bulb. In 1966, his first work, Bulb shot him straight into the Museum of Modern Art's collection. At present, Ingo Maurer is fighting for the light bulb's survival with a war-cry of "Protect yourself from stupid rules, use the Euro Condom!"
He has created the Euro Condom (presented last year) especially for this : it is made of heat-resistant silicon, so that a clear light bulb can be turned into a pearl one instantly.
His new creations ,Woonderlux and Hoi Polloi are again fine bulbs.

During a famous interview he says . " .... "And we're being forced to accept the compact fluorescent lamp as a substitute […]. We recommend protest against the ban, civil disobedience […]." So the question asked in the wonderful name for a lamp "Wo bist du, Edison …?" (Edison, where are you …?) (1997) could now read "Wo bleibst du, Edison ..?" (Edison, where have you gone …?).

"Hoi Polloi" expresses the Ingo Maurer's love for the light bulb. It's not just new low-voltage Led system, but a suspended locus where thread,socket and glass dance as climbers on the rope.

Spazio Krizia presented too an interesting work, “Robotzki”, by Benedikt Achatz. “Robotzki” uses technology and precision mechanics to reproduce the functional principles and articulations of the human arm. The led lamp is controlled electronically using five motors, several programmable microcontroller modules and a software interface that remains open to future additional input-output devices (e.g. sensors and light regulators).
Ingo Maurer says about this lamp: " the result is a fresh and provocative reinterpretation of a classic icon: the task lamp. ...the fusion of science, artistry, craftsmanship, materials and aesthetic visions".

Finally Ingo Maurer answered to some D+Arch's questions.

D+Arch: Any advice for unknown young designers?
I.M.: Three things
1) vote in a good and meaning way
2) be unusual
3) be courageous to risk
D+Arch: Why every year you don't miss MILAN DESIGN WEEK?
I.M.: Because Krizia is a friend and she's very generous to give me this great space where there is a "family dimension".
D+Arch: What do you think about the Italian economic crisis?
I.M: Italy is not a difficult country . Here is the market.
D+Arch: And what about Milan Design Week?
I.M.: That's really an important event as that of New York and Frankfurt.


Spazio Krizia
via Manin, 21
20121 Milano

martedì 13 aprile 2010

"70 m2". Uno spazio per le idee a Livorno.



A Livorno, in via Poggiali n. 10, c’è uno studio di architettura che ha messo a disposizione un’area espositiva, “70 m2” - dalla sua dimensione - per chi vuole un’opportunità per farsi conoscere, con eventi “temporanei e contemporanei”.
“70 m2” è un’iniziativa degli architetti Lucia Posarelli, Marta Righeschi e Marco Lulli, che circa un anno fa hanno deciso di aprire il loro studio a questa nuova attività, dedicando uno spazio ad ogni genere di "apporto creativo".

Lo spazio ospiterà mostre temporanee di giovani artisti, artigiani, art designer, architetti, ecc, il cui filo conduttore è “la ricerca creativa che deve essere alla base di ogni progetto”. Sono allestimenti o eventi brevi, personali o collettive, racconti o incontri proposti a coloro che “trovano stimolo nella creatività e sono aperti a contaminazioni” e, allo stesso tempo, permettono allo studio d’innescare un circuito culturale su ciò che l’appassiona.

È una vetrina e un’ottima occasione per la diffusione e lo scambio d’idee tra la città di Livorno e realtà diverse, per luoghi e cultura.
L’obiettivo di “70 m2” è di mostrare “il lavoro di un artista, le potenzialità di un materiale”, far conoscere le novità, stimolare il talento e incoraggiare chi ha un’idea ma non lo spazio per presentarla.
L’ambiente è volutamente neutro per dare la possibilità a chi espone di personalizzarlo con le proprie creazioni o performance.

Il celebre aforisma di William Burroughs, “La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili”, è stato adottato dallo studio per esprime il proprio concept, perché come gli stessi soci dichiarano:
“Crediamo che la creatività sia qualcosa di dinamico, che si origina nella mente di un artista, prende forma in una sua creazione ed innesca in chi vi si ritrova davanti nuovi spunti di riflessione. Ci piace pensare che le persone, le idee, le opere ed i progetti che passeranno dal nostro spazio possano lasciare delle tracce nelle menti dei visitatori che hanno voglia di essere contaminate da tutto ciò che è originale e creativo. “70 m2” si rivolge a chi cerca lo scambio, a chi crede che il confronto sia la base di partenza per la crescita, a chi vuole condividere un’idea e trova nel lavoro di un collega lo stimolo per la riflessione, a chi, come noi, desidera aprire le porte a tutti coloro che hanno qualcosa da dire”.

“70m2” è stato inaugurato il 13 novembre 2009, ospitando ben 18 designers-artisti selezionati tra quelli disposti a partecipare ad esposizioni collettive o personali previste per il 2010.

A dicembre lo studio ha presentato ufficialmente il programma: a febbraio, "da materia a gioiello" collettiva di artisti-designers capaci di trasformare i materiali più vari in insoliti gioielli; ad aprile, Caterina Crepax con le sue seducenti creazioni di carta; a maggio, Costanza Algranti con i suoi pezzi realizzati con materiali vissuti, modificati dal tempo e dagli agenti atmosferici; in autunno, Paolo Ulian con la sua interessante serie di prodotti industriali, e "second life" , con un nutrito gruppo di designers che si dedicano al tema del "riciclo creativo".

Images © Studio 70m2

"De bustibus" è il titolo dell’evento in corso nel quale l’artista Caterina Crepax espone, come unica tappa in toscana, la sua nuova "fatica".

Invito "De bustibus" - L. Nikolova su busto di C. Crepax © Studio 70 m2

Caterina Crepax, artista nel plasmare la carta in abiti e oggetti d’arte di insolita bellezza, si ispira alla diffusissima locuzione latina che rivendica a ciascuno le proprie scelte e il piacere di spaziare tra forme, fantasia, proposte. In questa nuova mostra Caterina Crepax allestisce uno scenario suggestivo nel quale dodici inediti dei suoi ormai notissimi “busti” si illuminano di sapienti effetti di luci e colori, si raccontano in giochi di parole, si impreziosiscono di gioielli realizzati a mano in esclusiva con metalli, pietre, materiali, a sottolineare la bellezza di scegliere e di rappresentarsi, in un universo femminile infinitamente pieno di suggestioni. Insieme a Caterina Crepax, quattro artiste del gioiello, Nicoletta Cicalò (che firma con Caterina le "storie" narrate all'interno dei busti) , Claudia Gramegna, Elisabetta Nava e Lora Nikolova , hanno interpretato “a loro Busto” i temi proposti , realizzando ciascuna tre gioielli ideati e realizzati a mano in esclusiva per completare il racconto creato dall’Artista attraverso la Natura e i suoi Elementi, ironicamente protagonisti delle nuove opere presentate. Poesia e ironia, profondità e leggerezza, luci e ombre si rincorrono trasportando i visitatori in una dimensione un po' sognante attraverso dodici magiche storie .... a ciascuno la sua”. [dal comunicato stampa dello Studio 70m2]

La mostra è stata inaugurata lo scorso sabato 10 aprile e ha visto la partecipazione delle artiste.

Per la giornata conclusiva, prevista per il 24 aprile, Caterina Crepax sarà nuovamente presente per un incontro-colloquio con chi è interessato a conoscere la sua storia.



Studio di Architettura 70m2
Via Poggiali, 10
57125 Livorno


sabato 10 aprile 2010

ROSS LOVEGROVE: un "biologo evoluzionista" dal design essenziale ed organico!


Ross Lovegrove più che un designer si considera un "biologo evoluzionista" , ispirato alle leggi del riduzionismo di forme, materiali e dimensioni; il suo design è fuori dal comune, sostenibile, etico ed altamente sperimentale.

La sua ricerca valica i confini tra scienza, tecnologia, design e architettura, e lo porta a produrre, con un segno originale, oggetti primitivi e futuristici allo stesso tempo, sensuali e seducenti.
Il suo metodo progettuale è darwiniano: "Sono convinto che lo scopo del design sia migliorare la vita dell'uomo. Nella mia ricerca mi ispiro alla natura dove nulla è casuale e niente e superfluo, tutto avviene per una precisa ragione...sobrietà ed eleganza di forme, minimo impiego di materiali e perfetta funzionalità".
Il suo linguaggio è il prodotto del "pensiero concettuale", non un prodotto del processo di progettazione, un approccio più scientifico e sperimentale per generare nuove idee. Dietro ogni sua creazione c'è un impegno di ricerca e di una metodologia globale. Ciò che da sempre lo affascina di più è stata l'idea di mappatura di una transizione o di uno stato di cambiamento, e come tutto questo sia molto importante per il design e l'architettura.
Il concetto di "essenzialismo organico" o "essenzialismo biologico", in termini semplici, è l'intelligente “economia evolutiva” della forma in sintonia con ciò che è necessario e niente di più.
In altre parole, non è interessato a far qualcosa di più di quello che è, in definitiva, essenziale.
Crede che lo studio della terra, dell'evoluzione e del tempo, lo porterà a generare una forma organica e biologica che si svilupperà quando si creerà la necessità.

Questo è ciò che la natura fa e questo è il modo in cui progetta!

Del suo lavoro dice:
“I don't know what design is anymore, I create form … I understand form and I'm enjoying the digital age to create it. I'm hoping to push that even further… I feel comfortable in this organic, isomorphic, anthropomorphic, liquid age of making things, but I try not to force it into things that don't need it.”


Durante la Milan Design Week 09, Ross Lovegrove, ha presentato per Artemide due novità: "Cosmic Angel" e "Cosmic leaf" family, apparecchi luminosi dalle forme organiche che fondono tecnologia, materialità e scultura.
Dice di loro:
"COSMIC ANGEL, deriva dalla mia ricerca continua sulle forme liquide, sugli algoritmi digitali e sul processo contemporaneo di produzione e creazione direttamente dal software...Sono partito dall’idea di congelare un istante che sembra creato dall’aria che scorre su una lamina sottile, ottenendo un flusso e un ritmo molto naturali nel leggero rivestimento scultoreo. Il risultato finale è che l’apparecchio sembra sospeso contro la legge di gravità, su un cuscino d’aria… come il cosmo nelle forme e geometrie complesse che sembrano sfidare ogni spiegazione e creare un senso di infinito… COSMIC LEAF, si presenta come una foglia digitale proveniente da un altro Mondo, ricoperta di squame come un rettile o un insetto che raccoglie luce e ombra sul suo corpo per sedurre la compagna.”



Photos © D+Arch
Artemide Showroom
corso Monforte 19, Milano


venerdì 9 aprile 2010

SALONE DEL MOBILE & MILANO DESIGN WEEK 2010!


Milano design week
13 -19 aprile 2009

49° Salone Internazionale del Mobile
Fiera Milano - Rho, 14 - 19 Aprile 2010

orari 9:30 - 18:30.

Apertura al pubblico solo Domenica 18 Aprile.





Come ogni anno in aprile – dal 14 al 19 – nel quartiere fieristico di Rho ritornano i Saloni, conclamati protagonisti internazionali del settore arredo-casa, con le biennali dedicate alla Cucina e al Bagno. E come sempre i Saloni ampliano la propria offerta commerciale con quella culturale, quest’anno particolarmente ricca di eventi disseminati per tutta Milano, a partire dal mese di marzo fino a maggio.

Anche quest’anno i Saloni ritornano come annuncia la campagna pubblicitaria “The Event is back”, non mancano all’appuntamento di primavera dedicato a tutti coloro che fanno dell’arredo la loro professione.

Eccezionale anche la quantità di eventi collaterali del Fuori Salone che quest’anno affiancano le manifestazioni fieristiche e dedicate a Milano. Ben quattro le mostre, incentrate sulla produzione di arredi e complementi, sulla cucina, il bagno e il progetto allestite in otto importanti istituzioni milanesi: dalle storiche Villa Reale e Pinacoteca di Brera alle ottocentesche Case Museo Poldi Pezzoli e Bagatti Valsecchi, dal Planetario donato alla città da Ulrico Hoepli nel 1929 e progettato da Piero Portaluppi come la palazzina di via Jan di Casa Boschi Di Stefano e Villa Necchi Campiglio, gioiello urbano degli anni Trenta, alla contemporanea Triennale Bovisa.

• “Ospiti inaspettati. Case di ieri, Design di oggi”.
11 marzo-2 maggio
Museo Poldi Pezzoli, Museo Bagatti Valsecchi, Casa Museo Boschi Di Stefano, Villa Necchi Campiglio
A cura di Beppe Finessi e immagine di Italo Lupi, la mostra organizzata da Case Museo di Milano con Cosmit intende portare il design contemporaneo all’interno delle quattro “Case Museo” – in modo da far dialogare i segni del nostro tempo insieme a quelli di epoche trascorse, indagando la possibilità di far convivere i progetti di oggi con quelli di ieri in un insieme naturalmente sorprendente.

• “Tutti a tavola!
14 aprile-9 maggio
Villa Reale, Via Palestro
A cura di Franco Laera, un viaggio nel mondo dello “stare a tavola”, disarticolato e celebrato nei suoi diversi momenti attraverso i suoi luoghi e i suoi strumenti quali ad esempio: la preparazione del cibo/la cucina; la preparazione della tavola/l’arredo e l’addobbo; la casa/il pasto quotidiano; le occasioni speciali/il banchetto; il ristorante/la cena conviviale e così via.

• “Un bagno di stelle”.
14 aprile-19 aprile
Civico Planetario Ulrico Hoepli, Giardini Pubblici
Un invito a riscoprire la stanza da bagno quale luogo di benessere e armonia attraverso l’immagine della bellezza del corpo femminile e del cielo stellato. A cura di Francesca Molteni.

• “La mano del designer“.
10 aprile-9 maggio
Villa Necchi Campiglio e Triennale Bovisa
Ricalcando il format di successo dell’edizione precedente dello scorso anno, l’iniziativa – con il sostegno di Cosmit e Fondazione Cosmit Eventi – è dedicata ai disegni e agli schizzi autografi donati da designer di tutto il mondo al FAI - Fondo Ambiente Italiano.I 450 disegni esposti saranno la base di un’asta di raccolta fondi e di vendite dirette a favore del restauro e della manutenzione di Villa Necchi Campiglio a Milano e per avviare l’attività del negozio Olivetti di Venezia, realizzato da Carlo Scarpa fra il 1957 e il 1958.


Le manifestazioni fieristiche da un lato e gli eventi collaterali dall’altro formano un vero e proprio “insediamento”, una “concentrazione” di cultura e di progetto, una vera e propria città, per l’appunto “La Città dei Saloni”.

Nel quartiere Fiera Milano di Rho dal 14 al 19 aprile si svolgerà la 49a edizione del Salone Internazionale del Mobile con Eurocucina / Salone Internazionale dei Mobili per Cucina e la sua proposta collaterale FTK (Technology for the Kitchen), il Salone Internazionale del Bagno, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e il SaloneSatellite.
  
Il SaloneSatellite si rinnova quest’anno per creare contatti mirati tra i giovani designer e le aziende espositrici. Ai partecipanti viene chiesto di presentare, in aggiunta ai loro prototipi, uno o più progetti attinenti alle merceologie delle manifestazioni biennali, la Cucina e il Bagno.
Un Concorso premierà i 3 prodotti migliori per ciascuno dei 2 settori rappresentati.
Nuovo sarà anche il concept dell’allestimento affidato a 5 giovani architetti/designer, ex partecipanti del SaloneSatellite, sempre sotto la supervisione di Ricardo Bello Dias.
[Fonte: comunicato stampa COSMIT]


Novità anche dalla specialissima Zona Tortona, eletta di fatto negli ultimi anni il cuore pulsante del FuoriSalone.
Quest’anno, agli eventi già presenti delle passate edizioni come That’s Design! (che offre visibilità ai giovani designer indipendenti) e Surfacin’ – Materials Innovation, (il progetto dedicato totalmente ai materiali e alla loro innovazione), si uniscono:
ZonaTortona talent scout, un programma che vede coinvolte notevoli professionalità internazionali nella promozione del talento nel design;
Creative Shop progettato da un giovane designer emergente interamente brandizzato Zona Tortona;
“The first design movie”, il primo film dedicato al design girato durante l’edizione 2009.

Ulteriore novità di quest'anno è il nuovo progetto Brera Design District 2010!
Si candida come il diretto concorrente della Zona Tortona per il miglior circuito di design milanese pre-post Salone!